Non essere quello che ti hanno fatto…

Non essere quello che ti hanno fatto…

Perdonami Madre Terra se ti sto ferendo.
Perdonami per averti trafitto con la lama sanguinante della colpa.
Non è più tempo che le colpe degli altri le tenga ancora in me, a sedimentare per farmi soffrire.

Tu, Madre Terra che tutti accogli, son sicura che riuscirai a sopportare questa ennesima violenza.
Io non posso più tenere queste colpe non mie.
Ho perdonato i miei aguzzini ma non avevo mai consegnato a loro le loro colpe.

Pensavo, Madre Terra mia, che solo il perdono potesse bastare per superare l’ostacolo che mi impedisce di Amare.
Ma mi sono illusa, Madre Terra. Ho vissuto una vita non mia, un’esistenza fatta di rancori e di vendette mai eseguite se non dai miei pensieri.

Sì, ho avuto pensieri di morte, per i miei aguzzini e per me, perché troppo forte questo karma da sopportare.

Se la colpa non viene affidata a chi ha prodotto sofferenza nell’altro, la colpa rimane nel sistema e me la sono presa io, l’ho indossata, l’ho accudita come fosse una figlia per potermi difendere, l’ho fatta mia per non aprire il cuore.

Non è facile, amica Madre Terra, distaccarsi dalla colpa che è stata mia compagna di una vita.
Il mio corpo ha voluto starsene lontano dalla mia anima, ha vissuto una vita propria distaccato, solitario, sempre sulla difensiva per non soffrire.

Così facendo si è autodistrutto.
Ha costruito chilogrammi di materia per impedire al cuore di amare.
Per impedire all’amore di esporsi, perché per il cuore, l’amore non esiste.

Sono stata concepita nella violenza, sono nata con la violenza in corpo e ho attirato chi doveva vendicarsi di tutto il male ricevuto.
Il male oscuro del sub-inconscio si è manifestato nel mio sistema fino ad arrivare alla autodistruzione.

Io uccido.
Io sto uccidendo chi ho attirato per farmi male.
Io sto uccidendo chi mi sta ferendo ogni giorno, ogni ora, ogni minuto.

Madre Terra, tu sei forte, sto sentendo tutto lo strazio che stai urlando da quando ho conficcato la lama nel tuo ventre caldo.
Perdonami Madre Terra.

Ora il Corpo è tornato MIO.

E lo crescerò come una Madre cresce la sua bimba, come un Padre alleva il suo Frutto, come l’universo rende unici tutti noi.


Perdonami Madre Terra, pulisci il sangue del mio cuore dalla fredda lama che ti conficcato nel tuo ventre.
E accetta nelle tue calde braccia le colpe degli altri, il dolore degli altri, gli sbagli degli altri.
Non mi appartengono.
Non sono miei.
Li rendo ai legittimi proprietari, ne facciano quello che vogliono.
Io sono libera.
Io sono leggera.
Io ora VIVO.

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