Ridere

Ridere

Ridere significa godere dell’altrui sofferenza, ma con la coscienza tranquilla. (Friedrich Nietzsche)

Qualche giorno fa con una mia amica ci si chiedeva se è possibile ridere senza motivo. Ridere spontaneamente, non di qualcosa o di qualcuno. Pensandoci dico che no, non è
possibile ridere senza causa.

Esiste lo yoga della risata, dove la risata viene stimolata da noi stessi, senza motivo apparente. Ma anche qui l’imput arriva da qualche cosa, ossia dal voler stare meglio e quindi la vedo come una risata a comando, non spontanea.

Davanti a uno spettacolo della natura, è possibile ridere? O è più sorridere per l’emozione davanti alla bellezza della stessa?
E poi, perché per ridere a crepapelle ci deve essere sempre un motivo? E perché per alcune civiltà, anche passate, è disdicevole ridere?

Un detto dice: il riso abbonda sul viso degli stolti.
Forse ha ragione, se per ridere si ha bisogno di prendere in giro gli altri o noi stessi.

Nel mondo dei clowns esistono due archetipi: il clown Bianco, il perfezionista e il clown Arturo, lo strafalcione.
Il ridere scaturisce dalle scenette dei due, dove il clown Arturo ne combina di ogni dove, grazie alla collaborazione del Bianco.
Anche qui è qualcuno che fa ridere grazie alle sue disavventure.
Cadere, inciampare, fare battute sulla fisiologia rumorosa del corpo…tutto fa ridere.

Ridere è essenziale per vivere con leggerezza, per non prendere tutto sul serio. La vita è un gioco, sarebbe bello se tutti lo capissero.

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